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Ma chi sei "in rete"?

Molti di noi, per ragioni personali o di marketing aziendale, sono presenti su Linkedin, poi pongono o rispondono ai quesiti di Quora, strabuzzano gli occhi vedendo cosa combinano i figli, gli amici

Molti di noi, per ragioni personali o di marketing aziendale, sono presenti su Linkedin, poi pongono o  rispondono ai quesiti di Quora, strabuzzano gli occhi vedendo cosa combinano i figli, gli amici e  i collaboratori su Facebook e prendono posizioni tecniche, o anche politiche, su Twitter.

Scrivo questa nota pesando ogni parola e vorrei che altrettanto facessero i miei lettori da due punti di vista: privacy e memoria storica della rete.


Quello che avete detto con questi mezzi ieri sera può esservi rinfacciato da allora e per sempre. Quello che scrivete in orario di lavoro potrebbe rappresentare un uso non autorizzato di uno strumento di lavoro, così come essere motivo (marketing) di grande lustro aziendale.
Comunque grave sarebbe che si leggesse, su questo blog, che Digiway s'impegna nell'Open Source e poi uno di noi ne parlasse negativamente in un commentino su Facebook notturno  o, peggio, in orario di lavoro.
Salterebbe quella che oggi si chiama ONLINE Reputation, personale e di brand.
Dal punto di vista della privacy i concetti sono gli stessi cambia di poco l'angolo di osservazione.
Il mio consiglio è di iniziare a porsi ed a porre in azianda questo problema.
Quando? Ieri!!  

2 commenti

Enrico

Noi è da tempo che usiamo i social network per lavoro nelle attività di ricerca e selezione. Sono un incredibile mezzo per andare a caccia di informazioni.,Sono naturalmente pessimista su qualsiasi possibilità di controllo (la rete è diventata quello che è diventata proprio perchè sostanzialmente "libera"). Troppi gli interessi in gioco. Quindi non ha senso pensare di regolamentare, tanto salterà sempre fuori il modo di aggirare il regolamento.,Piuttosto,,- i singoli dovrebbero essere sempre più coscienti della permanenza di tutto quello che "mettono" sui social network;,- le aziende, sapendo quanto più trasparenti stanno diventando, dorvebbero imparare a gestire meglio i talenti e le informazioni veramente sensibili.,ciaooo

Andrea Zapparoli Manzoni

Caro Vittorio,,non solo in conseguenza dell'uso non gestito dei Social Media ci sono problemi di immagine e di protezione degli asset immateriali correlati, ma ci sono anche seri rischi di diffusione non autorizzata di notizie (clienti, prospect, piani, progetti, tecnologie, partnerships etc), di dati sensibili (a norma privacy o di business), e la possibilità per la concorrenza di fare "intelligence" e correlazioni....,Per non parlare dell'enorme problema di sicurezza informatica posto dai social media e dall'uso disinvolto e poco consapevole che mediamente se ne fa (malware, phishing, frodi di ogni genere).,Concordo assolutamente con te, l'argomento è complesso, delicato e va trattato urgentemente, non si può più ignorare ne sminuire: parliamone!

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